Più Medical punta all’acquisizione di farmacie

G.S.M., con l’insegna Più Medical Parafarmacia ha raggiunto un totale di 65 punti vendita – tutti di proprietà - rappresentati in prevalenza da parafarmacie, ma con all’attivo anche 9 farmacie, oltre a un e-commerce, www.piumedical.it e un fatturato di 75 milioni di euro.

I punti vendita sono dislocati su tutto il territorio nazionale, con particolare concentrazione in Lombardia dove si trova anche la sede centrale (Castronno in provincia di Varese) e dove persiste la maggior concentrazione di Centri Commerciali.

Fidelizzare i farmacisti con la formazione

Il gruppo ha un totale di 230 farmacisti attivi, in media 3 per punto vendita, oltre a circa 50 persone nella sede a Varese e risente, come tutto il canale, delle note problematiche di recruiting.
“Il rapporto con il mondo dei Farmacisti – afferma il Direttore Generale Diego Besozzi - è radicalmente mutato negli ultimi mesi. A livello HR la domanda è decisamente inferiore all’offerta: purtroppo i Farmacisti sono a oggi una categoria estremamente richiesta. Le nuove aperture sono molte, soprattutto nel Nord Italia, le richieste in tempi di Covid estremamente aumentate e il numero di laureati non è sufficiente. Questo crea distorsioni molto negative per tutta la filiera farmaceutica. Come conseguenza il ruolo dell’HR in un’azienda come la nostra è cruciale. È necessario studiare strategie che attirino i giovani, creino fidelizzazione da parte dei Farmacisti a un’insegna come la nostra, generino nuovi stimoli e includano i nostri farmacisti sempre più con welfare aziendale adeguato, formazione continua, insomma tutti gli skills che creano appartenenza. Per questo siamo alla continua ricerca di modalità innovative per attrarre i giovani e fidelizzarli a Più Medical, formazione in primis. Abbiamo dato vita a una Più Medical Academy per formare dal punto di vista manageriale e tecnico i nostri Farmacisti. Ma non è sufficiente. È necessario investire tempo e risorse per trovare idee alternative”.

Crescere con l’acquisizione di farmacie

Le difficoltà sul fronte occupazionale non frenano i piani di sviluppo del gruppo “Abbiamo in programma – spiega il Direttore Besozzi - sia aperture di parafarmacie corner all’interno delle attuali insegne della GDO con cui collaboriamo(FINIPER, CARREFOUR, PAM PANORAMA, TIGROS, IL GIGANTE, DeM) sia aperture di parafarmacie in gallerie commerciali dei maggiori Centri Commerciali italiani. Abbiamo inoltre un importante piano di acquisizione di farmacie sul territorio (obiettivo 80/100 parafarmacie + 40/50 farmacie)”.

Le aziende frenano l’omnicanalità

Besozzi si sofferma sul trend dell’omnicanalità, “che sta diventando la normalità, una esperienza di acquisto che è più tipica di altri settori (fashion per esempio) che si sono rapidamente adattati e adeguati. Il settore farma risulta essere leggermente rallentato anche per barriere normative che ancora incanalano parecchio le vendite nel retail tradizionale. L’atteggiamento del consumatore è diventato sempre più trasversale ed esigente, riponendo anche in questo ambito le aspettative che vede realizzate in altri settori. Il consumatore non si accontenta più del semplice acquisto ma vuole vivere una vera e propria esperienza di acquisto. Si torna o si inaugura una visione olistica del cliente. Definisco retail anche le farmacie perché stiamo assistendo a una grande e velocissima concentrazione della proprietà delle stesse in poche catene di riferimento detenute da grossi fondi di investimento”.

Anche le aziende, di conseguenza, dovrebbero cambiare il loro approccio, ma Besozzi individua delle criticità. “Le aziende – continua -stanno cominciando a muoversi nel digitale, o meglio si sono già ampiamente mosse dal punto di vista del marketing con una massiccia implementazione nell’utilizzo dei canali social e della vendita on line. Mi permetto però di dire che dal punto di vista del supporto fornito alle società come la nostra in ambito multicanalità sono ancora molto indietro. Sono ancora molto legate al retail classico e come sempre ancorate a logiche unilaterali indirizzate alla farmacia fisica”. Nel frattempo il contesto si fa sempre più complesso, anche dal punto di vista della distribuzione. “Sicuramente – afferma il Direttore Generale - le problematiche dovute ad una produzione ridotta degli ultimi due anni e a una difficoltà oggettiva nel reperimento delle materie prime ha causato un delay cronico nelle consegne e talvolta a diffuse rotture di stock”.

Nel futuro del gruppo c’è l’esigenza preponderante di investire nella digitalizzazione, integrando al i vari touch point con il consumatore finale ma anche tutta la filiera distributiva: sede, magazzino e punti vendita. “Per il prossimo anno – conclude Besozzi – puntiamo a investire nella digitalizzazione in ottica multicanale: l’obiettivo è fare in modo che il cliente Più Medical possa scegliere dove e quando fare acquisiti, online o in un punto vendita fisico, ritirare in Farmacia ciò che ha acquistato online oppure farsi consegnare a casa ciò che il suo Farmacista di fiducia gli ha consigliato nel punto vendita. L’obiettivo è aumentare la qualità del nostro modo di lavorare. Formazione continua, analisi dei dati sempre più puntuale e orientata ad integrare i dati online e offline. Fornire quindi al cliente una customer experience di valore”.

La formazione al centro

Del resto, il farmacista oggi si è ritagliato, grazie alla situazione emergenziale, la posizione di esperto della salute a 360°, conquista che deve essere mantenuta e non vanificata. “Più Medical -conclude Besozzi - immaginò fin da subito un progetto che ponesse il farmacista al centro del sistema salute, diverso da ciò che già esisteva sul mercato. Il farmacista accompagna il paziente informandolo sulla prevenzione, sulla nutrizione, sulla diagnostica di base, sull’utilizzo corretto dei prodotti dermocosmetici, per arrivare infine alla cura vera e propria. Per perseguire questo obiettivo, la formazione ed il coinvolgimento nei progetti aziendali dei nostri farmacisti sono fondamentali”.

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